Il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarebbe possibile (forse) con valuta nazionale sovrana, con inflazione e relativa svalutazione della moneta, il che porterebbe a frenare l’importazione e ad incrementare l’esportazione.
Ma che cosa abbiamo da vendere in beni mobili e servizi?
Quasi più nulla, le entità produttive sono state svendute e i loro prodotti non sono più italiani, ma stranieri (FIAT e ITALO sono soltanto due macroesempi).
I due motivi che ne danno l’aut-aut, convergono sul medesimo punto: gli interessi sul debito.
PRIMO: non si possono aiutare bisognosi e foraggiare fancazzisti con i soldi prestati dagli altri Stati membri: non è operazione finanziabile, non per cattiveria verso i poveri, ma per impossibilità economica nel medio periodo.
SECONDO: perché la BCE, ammesso e non concesso che lo accettasse, non lo farebbe gratis e dovremmo pagare il servizio con i loro soldi, andando ad accrescere gli interessi sul debito.

PERTANTO, TUTTO CIò PREMESSO

Che il reddito di cittadinanza sia il primo punto nel programma di qualsiasi partito/movimento ha il medesimo peso che nel primo articolo della Costituzione italiana ci sia scritto che viviamo in una Repubblica basata sul lavoro: nessuno, in assenza del medesimo.
Bisogna convincersi che si tratta di doveri prima ancora che di diritti, specialmente se si demanda l’autorità finanziaria ad entità sovranazionali e queste, tramite i trattati, abbiano la possibilità di scaricare gli oneri generali sulle singolarità.
Se obiettate che in altri Stati è possibile, rispondo che, probabilmente, in quegli stati, il PIL segna un surplus rispetto al deficit.
Che poi questo surplus sia generato non tanto dal livello di produttività effettiva, ma da condizioni contrattuali vantaggiose verso la BCE, be’, sappiamo che dobbiamo ringraziare per questo chi ha firmato quei trattati con sciocca presunta superiorità intellettuale.
E con questo spero che l’argomento sia chiuso, a meno di leggere proposte che abbiano una base sostenibile e non chiacchiere populiste acchiappavoto.

Carlo Pompei

15 – 1 – 5.365