Forni della memoria

Siete stati capaci di individuare gli aguzzini perché qualcuno ben vestito ve li ha indicati. Sappiate, però, che quel qualcuno è un usuraio. E anche l’usuraio è un aguzzino, ma più viscido e subdolo.
Riuscite a chiudere il cerchio?
Serve disegnino?
Inutile che insistiate con il giorno della memoria, siatene certi: nessuno dimentica. Ma se domani ne nasce un altro, siamo da capo. Parafrasando, chi semina terrore raccoglie vendetta. I regnanti di Francia (foraggiati da prestasoldi) ne pagarono scotto, Robespierre fu travolto, Marat divenne il martire involontario. Mi sembra che molti lo ignorino e tutti gli altri che lo hanno studiato facciano finta di ignorarlo.
Alla gente comune non frega nulla se gli altri schiattano oggi, figuriamoci se gli frega dei morti ammazzati di settanta anni fa.
Abbiamo un esercito di rivoluzionari politicamente corretti.
Patetici ipocriti, non lavatevi le coscienze con gli olocausti, le via Rasella, le Fosse Ardeatine, non guardate gli effetti, cercate le cause: ogni reazione è causata da una azione.
E i responsabili si guardarono bene dall’ammetterlo, pur sapendo che la reazione sarebbe stata di violenza inusitata. La gratuità del gesto è tanto più falsa tanto più viene posta in evidenza.
Non rispettate i morti se li usate e i veri responsabili se la ridono a crepapelle, sì, perché sono ancora vivi e continuano a fare il loro sporco lavoro, tanto un capro espiatorio e le vittime sacrificali sono già designate e il popolino è già pronto ad abboccare nuovamente, totalmente ignaro del fatto che le prossime vittime saranno parte di esso.
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